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Safeguarding Edudog

L’A.S.D. Edudog , facendo seguito quanto previsto dal Decreto Legislativo n.39 del 28/02/202, con delibera del consiglio direttivo del 27/06/2024 ha nominato il “responsabile safeguarding” contro abusi e discriminazioni nella persona di:

Safeguarding è definito come il processo di protezione delle persone vulnerabili, bambini e adulti, da molestie, abusi e discriminazioni.

Gli obiettivi del Safeguarding sono quelli di garantire un ambiente sicuro e accogliente in cui tutti siano valorizzati e rispettati e congiuntamente disporre pratiche di prevenzione, contrasto e sanzione di qualsiasi condotta discriminatoria, forma di abuso e/o

sfruttamento sulla persona, in ogni ambito, per ragioni di razza, origine etnica, religione, età, genere e orientamento sessuale, idee politiche, status sociale, disabilità e risultati delle prestazioni sportive.

Quali funzioni espleta il “responsabile Safeguarding”

Il Safeguarding espleta le seguenti funzioni:

• ascolto ed accoglienza delle vittime ed informazione sulle misure adottate dalla società per prevenire i fenomeni di abuso e discriminazioni e violenze fisiche e psicologiche;

• fornire informazioni alle vittime, sul tipo di supporto psicologico e legale a cui possono accedere, indicando alle vittime sportelli di accoglienza, centri antiviolenza, servizi sul territorio a cui rivolgersi;

• monitorare le politiche di contrasto a tali fenomeni adottati dalla Società e monitorare i rischi reato e suggerire correttivi e implementazioni di protocolli e azioni mirate;

• monitorare che la Società abbia adottato misure idonee a garantire la massima diffusione e pubblicizzazione delle politiche di Safeguarding e, in particolar modo, delle procedure per la segnalazione di eventuali comportamenti lesivi o, comunque, inosservanti dei suddetti protocolli organizzativi e gestionali;

• verificare che la società abbia definito le responsabilità in ambito endoassociativo in materia di prevenzione e contrasto di abusi, violenze e discriminazioni;

• verificare che le procedure adottate dalla Società siano atte ad evitare la vittimizzazione secondaria;

• verificare che la società abbia adottato dei canali di comunicazione sicuri e riservati, affinché la vittima possa comunicare con il Safeguarding e denunciare l’eventuale abuso subito; verificare che la società abbia previsto nel MOG dei flussi informativi per la

verifica delle attività potenzialmente a rischio e che le comunicazioni ivi previste siano effettivamente inviate nei termini indicati al Safeguarding dai relativi Responsabili;

• verificare che la società abbia adottato un sistema sanzionatorio anche in ambito endoassociativo, derivante dalla violazione delle disposizioni e dei protocolli in materia di abusi, violenze e discriminazioni e che questo sia efficacemente attuato;

• verificare che la società abbia dato pubblicità tramite i propri canali del MOG, del codice etico e del regolamento attuato dalla società e dei codici di comportamento nonché dei contatti del Safeguarding.